mercoledì 2 gennaio 2013

…Una proposta per il programma m5s: politiche della comunicazione.


Preambolo
In Italia, a differenza di altri paesi abbiamo vissuto anni veramente incredibili, da un solo canale in bianco e nero, negli anni 80 siamo stati testimoni dell’assalto al cielo.
Molto interessante e propositiva, una rivoluzione in nome della pluralità ma alla fine i risultati sono stati veramente scarsi. Ha dominato il profitto, la politica dei banditi a discapito di una vera pluralità e della qualità della comunicazione. Un ultimo tentativo di riportarci a quei giorni è stato tentato con la rivoluzione tecnologica, dall’analogico al digitale. Ci hanno atto credere che ci sarebbe stata anche una rivoluzione culturale ma la comunicazione è rimasta ferma al palo della genericità, non è riuscita ad andare oltre la rappresentazione di un rotolo di carta igienica e di un detersivo per la lavatrice.
Eppure, anche se per alcuni aspetti negativi, per anni, la televisione è stato uno strumento culturale per gli italiani, oggi non può più esserlo per due motivi, uno, i banditi non mollano il controllo della televisione, dei giornali e di tutti i media, due con l’avvento del web, di internet, questo strumento si è inserito in un contesto più complesso fatto di diversi supporti, diverse piattaforme ma non abbiamo dimenticato la pluralità? Risolta solo parzialmente da internet, infatti, anche per queste nuove elezioni, la comunicazione televisiva è sempre in primo piano. Ancora oggi, in Italia la televisione “fa cultura” e tutti la utilizzano anche se con strategie diverse.
Per evitare di compiere sempre gli stessi errori, nella speranza che nuovi cittadini abbiano il coraggio di definire nuove regole e finalmente azzerare un conflitto di interessi mi permetto di ricordare, di ribadire alcune regole ed aggiungo una piccola mia proposta:
-       nessun individuo potrà detenere direttamente o indirettamente, oltre il 10% della proprietà di televisioni, giornali, radio etc etc.
-       nessun individuo, enormemente ricco, potrà avere cariche nel governo nazionale o locale.
-       Una rete nazionale senza pubblicità
-       Una rete nazionale dedicata al mondo dell’associazionismo, dei movimenti, delle economie alternative etc etc. (diversi tentativi in atto)
Nei nostri cieli, si sono liberate molte frequenze ma perché l”’occhiolino” è solo per i gestori della telefonia?
Il nostro paese è zimbello di mezzo mondo, anche per questo sistema, banditi, corrotti, speculatori hanno fatto per anni quello che volevano e credo che sia necessario riformare questo settore almeno per raggiungere una qualità di servizi maggiore di quella che riceviamo oggi e naturalmente ben pagata dagli utenti cittadini.
Non apro questo tema ma vi invito ad immaginare per 15 secondi, quanto impegno, professionalità e coraggio sono necessari per trovare soluzioni a due sistemi produttivi fondamentali, in cui sono impegnate centinaia di migliaia di persone.

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