Preambolo
In Italia, a differenza di altri paesi abbiamo vissuto anni
veramente incredibili, da un solo canale in bianco e nero, negli anni 80 siamo
stati testimoni dell’assalto al cielo.
Molto interessante e propositiva, una rivoluzione in nome
della pluralità ma alla fine i risultati sono stati veramente scarsi. Ha
dominato il profitto, la politica dei banditi a discapito di una vera pluralità
e della qualità della comunicazione. Un ultimo tentativo di riportarci a quei
giorni è stato tentato con la rivoluzione tecnologica, dall’analogico al
digitale. Ci hanno atto credere che ci sarebbe stata anche una rivoluzione
culturale ma la comunicazione è rimasta ferma al palo della genericità, non è
riuscita ad andare oltre la rappresentazione di un rotolo di carta igienica e
di un detersivo per la lavatrice.
Eppure, anche se per alcuni aspetti negativi, per anni, la
televisione è stato uno strumento culturale per gli italiani, oggi non può più
esserlo per due motivi, uno, i banditi non mollano il controllo della
televisione, dei giornali e di tutti i media, due con l’avvento del web, di
internet, questo strumento si è inserito in un contesto più complesso fatto di
diversi supporti, diverse piattaforme ma non abbiamo dimenticato la pluralità?
Risolta solo parzialmente da internet, infatti, anche per queste nuove
elezioni, la comunicazione televisiva è sempre in primo piano. Ancora oggi, in
Italia la televisione “fa cultura” e tutti la utilizzano anche se con strategie
diverse.
Per evitare di compiere sempre gli stessi errori, nella
speranza che nuovi cittadini abbiano il coraggio di definire nuove regole e
finalmente azzerare un conflitto di interessi mi permetto di ricordare, di
ribadire alcune regole ed aggiungo una piccola mia proposta:
- nessun
individuo potrà detenere direttamente o indirettamente, oltre il 10% della
proprietà di televisioni, giornali, radio etc etc.
- nessun
individuo, enormemente ricco, potrà avere cariche nel governo nazionale o
locale.
- Una
rete nazionale senza pubblicità
- Una
rete nazionale dedicata al mondo dell’associazionismo, dei movimenti, delle
economie alternative etc etc. (diversi tentativi in atto)
Nei nostri cieli, si sono liberate molte frequenze ma perché
l”’occhiolino” è solo per i gestori della telefonia?
Il nostro paese è zimbello di mezzo mondo, anche per questo
sistema, banditi, corrotti, speculatori hanno fatto per anni quello che
volevano e credo che sia necessario riformare questo settore almeno per
raggiungere una qualità di servizi maggiore di quella che riceviamo oggi e
naturalmente ben pagata dagli utenti cittadini.
Non apro questo tema ma vi invito ad immaginare per
15 secondi, quanto impegno, professionalità e coraggio sono necessari per
trovare soluzioni a due sistemi produttivi fondamentali, in cui sono impegnate
centinaia di migliaia di persone.
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